La protesta
«Decuffarizziamo la Sicilia»: sit-in a Palazzo d'Orleans, opposizione e cittadini chiedono le dimissioni del presidente Schifani
Centinaia di manifestanti e leader progressisti chiedono un passo indietro al governatore: non basta avere rimosso gli assessori della Dc dalla giunta, dicono, «la maggioranza non è più credibile»
Un centinaio tra esponenti del fronte alternativo progressista e cittadini stanno manifestando, davanti Palazzo d’Orleans a Palermo, con un sit-in nel quale compaiono bandiere e striscioni con su scritto: "Decuffarizziamo la Sicilia" chiedendo le dimissioni del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani. Sono scesi in piazza dopo che la procura di Palermo ha chiesto l’arresto di Totò Cuffaro e altri 17 indagati, tra cui anche Saverio Romano parlamentare di Noi Moderati, coinvolti in un’inchiesta su un presunto sistema di appalti pilotati nella sanità siciliana.
«La democrazia in questa terra è stata mortificata - dice Pierpaolo Montalto, segretario regionale di Sinistra Italiana - chiediamo le dimissioni di questo governo di indagati. Non possono scaricare le loro responsabilità solo su Cuffaro». Tutto questo il giorno dopo la revoca, da parte del governatore Schifani, dei mandati dei due assessori regionali della Dc, Nuccia Albano e Andrea Messina, rispettivamente alla Famiglia e agli Enti Locali.
«La revoca dei due assessori non risolve però il problema - aggiunge Anthony Barbagallo, segretario del Pd in Sicilia - vi è una negligenza da parte del governatore. Non ci sono più le condizioni di credibilità del governo della regione e Schifani deve andare a casa». Tra i presenti anche il leader di Controcorrente, Ismaele La Vardera: «Il pesce puzza sempre dalla testa - afferma - così si dice dalle nostre parti». «Vogliamo dare speranza ai siciliani - sottolinea poi il coordinatore del M5S in Sicilia, Nuccio Di Paola - perché un’alternativa possibile a questo governo esiste, la si deve costruire».

«Dobbiamo mandare a casa questo governo a prescindere dalle vicende giudiziarie, che non riguardano solo la Dc - spiega Davide Faraone, vicepresidente di Italia Viva - ma tutte le forze politiche che sostengono il governo Schifani». In piazza anche diversi cittadini con striscioni e slogan con scritto, tra i tanti: «Renato-Cuffaro dimettiti» o «Rispetto per la Sicilia».
«Noi abbiamo una dimensione tale dell’immoralità dell’azione politica che ormai non conosce più freni - ha detto il segretario della Cgil Sicilia, Alfio Mannino - anche il presidente dell’Ars e altri assessori, sono coinvolti in altre vicende giudiziarie. Chi aveva responsabilità di governo non ha messo al centro l’azione politica volta al servizio dei cittadini. Schifani dovrebbe fare un passo indietro, se non vuole farlo deve dare un senso di profonda discontinuità con i soggetti politici che, fin qui, lo hanno sostenuto. La questione non può essere risolta solo con il passo indietro dei due assessori della Dc».

«Viviamo un momento delicatissimo per questa regione - ha aggiunto il portavoce siciliano di Europa Verde, Fabio Giambrone - non siamo qui per chiedere le dimissioni non solo di una compagine della giunta, ma di tutti, a partire dal presidente Schifani. È il tempo giusto anche per costruire un’alternativa di governo e noi vogliamo farlo con tutti quanti sposano la nostra causa».
«Se non ora quando? Siamo qui per dire basta a un sistema malato che soffoca la Sicilia nelle spire del clientelismo e dei diritti venduti come favori», ha detto l’onorevole Valentina Chinnici, deputata all’Ars e vice segretaria regionale del Partito democratico. «Il sistema Schifani-Cuffaro - ha aggiunto - ha costruito il suo consenso barattando la libertà dei siciliani e vendendo i sogni e le aspirazioni dei nostri giovani. Le poltrone spartite nella sanità hanno prodotto il sistema sanitario più iniquo e inefficiente, che ha causato vittime innocenti, per attese infinite e diritto alla salute negato in ogni angolo della regione. È ora di voltare pagina e restituire alla Sicilia la dignità e il futuro che merita».
