L'inchiesta
Avarie nascoste per incassare i contributi della Regione: tutte le accuse che hanno portato al sequestro della Liberty Lines
Il provvedimento d'urgenza dei pm di Trapani: coinvolti dirigenti della società e funzionari pubblici
Guasti agli aliscafo e ai traghetti non segnalati per continuare a incassare i contributi della Regione, grazie anche alla compiacenza dei funzionari del Registro Navale Italiano e dell’allora comandante e del luogotenente della Capitaneria di Trapani. Sono queste le accuse della Procura di Trapani con la Guardia di Finanza che ha eseguito il sequestro delle quote azionarie della Liberty Lines.
Nel procedimento risultano indagati 46 soggetti – tra dirigenti della Compagnia, comandanti degli aliscafi, funzionari del RINA e militari della Guardia costiera (QUI TUTTI I NOMI)– e le società Liberty Lines Spa e SNS Società di Navigazione Siciliana. Il sequestro preventivo riguarda un fatturato stimato superiore a 90 milioni di euro, un attivo patrimoniale di 150 milioni e oltre 750 dipendenti.
La Liberty Lines è la società armatoriale che opera collegamenti veloci per passeggeri tra Sicilia e isole minori: Eolie, Egadi, Pelagie, Pantelleria e Ustica.
Le accuse contestate dalla Procura sono di truffa ai danni dello Stato, corruzione e frode nell’esecuzione di un servizio pubblico.
La società è accusata di aver ottenuto indebitamente contributi pubblici elevati senza rispettare le condizioni del contratto, in particolare riguardo le procedure e i protocolli di sicurezza previsti dalla normativa. L’indagine ruota attorno ai finanziamenti erogati dalla Regione Siciliana per i collegamenti marittimi, con l’accusa che la Liberty Lines non avrebbe segnalato circa settanta avarie ai mezzi in due anni. Ciò avrebbe impedito ai controlli regionali di accertare le condizioni reali, permettendo alla società di incassare comunque i contributi. Violazioni che, se confermate, potrebbero portare alla revoca della concessione per carenze di sicurezza e inefficienza del servizio.
Le indagini, coordinate dalla Procura di Trapani, guidata da Gabriele Paci, hanno visto l’analisi approfondita di dati, documenti tecnici, capitolati e bilanci societari. Contestualmente al sequestro, la Procura ha nominato un collegio di amministratori giudiziari composto da due commercialisti e un avvocato per garantire la continuità operativa e la sicurezza del servizio pubblico. Il servizio verso le isole minori proseguirà dunque senza interruzioni, assicurando la tutela dei livelli occupazionali e la sicurezza dei passeggeri.
In una replica, gli avvocati della Liberty Lines e degli azionisti hanno definito il decreto di sequestro emesso «in carenza di ragioni di urgenza e di presupposti autorizzativi». Hanno annunciato che presenteranno al Giudice gli elementi per chiedere la revoca del provvedimento, per ripristinare la piena operatività della società.