IL DDL
Femminicidio: legge approvata, ergastolo e nuove tutele per vittime e orfani
Tra i punti salienti, l’esclusione dei reati del Codice rosso dal limite di 45 giorni per le intercettazioni e un pacchetto di misure contro le cosiddette “droghe dello stupro”
Con il via libera unanime della Camera in seconda lettura — dopo il primo sì del Senato del 23 luglio — il disegno di legge sul femminicidio è diventato legge. Il provvedimento, di iniziativa governativa e frutto di una mediazione tra i gruppi in Commissione, introduce l’articolo 577-bis del Codice penale, che tipizza il reato di femminicidio e prevede l’ergastolo per chi cagiona la morte di una donna, “commettendo il fatto con atti di discriminazione o di odio verso la vittima in quanto donna, ovvero qualora il fatto di reato sia volto a reprimere l’esercizio dei diritti, delle libertà ovvero della personalità della donna”.
La nuova normativa interviene inoltre sui benefici penitenziari per i condannati per femminicidio e rafforza gli obblighi di formazione in materia di contrasto alla violenza contro le donne e alla violenza domestica. Tra i punti salienti, l’esclusione dei reati del Codice rosso dal limite di 45 giorni per le intercettazioni e un pacchetto di misure contro le cosiddette “droghe dello stupro”: sarà più agevole accertare l’assunzione da parte della vittima di sostanze psicotrope e dimostrarne la somministrazione, utilizzandola come prova in giudizio per confermare la violenza.
La legge stabilisce inoltre che, in caso di revoca o attenuazione del divieto di avvicinamento, il giudice informi non solo la persona offesa ma anche i suoi congiunti; introduce maggiori tutele per gli orfani di femminicidio e potenzia il braccialetto elettronico, che si attiverà a un chilometro di distanza anziché a 500 metri.