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La polemica

Caso Cuffaro, Schifani fa fuori Albano e Messina dalla giunta, ma alle opposizioni non basta: «Solo maquillage»

«Deve andare a casa e liberare la Sicilia dalla cappa di inchieste, scandali e ruberie in cui la sua giunta l’ha fatta precipitare», scrivono in una nota congiunta Pd, M5s e Controcorrente. Micari (Iv): «È Schifani a dover andare a casa, subito». Decisione che «non basta» anche per De Luca (Sud chiama Nord)

Leandro Perrotta

10 Novembre 2025, 17:09

18:23

Caso Cuffaro, Schifani fa fuori Albano e Messina dalla giunta, ma alle opposizioni non basta: «Solo maquillage»

Pochi giorni fa, alla sospensione di alcuni dirigenti coinvolti nell'inchiesta della Procura di Palermo su un sistema di corruzione e turbativa d'asta che ha al centro l'ex presidente regionale Totò Cuffaro, le opposizioni all'Assemblea regionale siciliana hanno parlato di «un buffetto, non una mano pesante», sottolineando l'insufficienza del provvedimento a fronte di quanto emergeva anche dalle inchieste giornalistiche.

Oggi, dopo l'annuncio della sospensione dei due assessori della Democrazia cristiana dalla sua giunta, ovvero Nuccia Albano, alla Famiglia, e Andrea Messina, agli Enti locali, la reazione non è cambiata. «Non può bastare una operazione di maquillage se il sistema di potere resta identico. Rimuovere dirigenti e assessori che si sono rivelati politicamente poco più che prestanome è l’ennesimo tentativo di Schifani di non assumersi mai fino in fondo le proprie responsabilità».

A dirlo, in una nota congiunta, sono le opposizioni all'Assemblea regionale siciliana, ovvero Pd, M5S, Avs e Controcorrente. «È lui (Schifani) il capo del governo regionale che ha proceduto ad una vergognosa spartizione dei manager della sanità. È sotto i suoi occhi che gli assessorati si sono trasformati in centrali per favoritismi indecenti e i concorsi sono stati decisi a tavolino», spiegano. «Per questo deve andare a casa e liberare la Sicilia dalla cappa di inchieste, scandali e ruberie in cui la sua giunta l’ha fatta precipitare. È la sola possibilità per salvare questa Regione e darle un futuro. - concludono - Per questo, ancora con più convinzione, saremo in piazza domani alle 15 sotto la presidenza della Regione in piazza Indipendenza, a Palermo per chiedere a gran voce che Schifani e il suo governo vadano a casa subito».

Dopo le decisioni di Schifani, interviene anche Fabrizio Micari, componente del direttivo di Iv Sicilia: «Pur di mantenere la poltrona, il presidente Schifani continua a giocare a scaricabarile, cacciando dalla giunta i due assessori di Cuffaro, che fino a ieri coccolava quale alleato fedele. Ci domandiamo - prosegue Micari - con quale coerenza cacci Albano e Messina, ma tenga Sammartino, sotto processo per corruzione, e Amata, indagata anch’essa per corruzione? Come può Galvagno continuare a restare al suo posto? Noi siamo garantisti: il problema dovrebbe essere di merito, non solo il fatto che sono indagati. Basta con lo scaricabarile. È Schifani a dover andare a casa, subito. È questo sistema di potere che deve essere cancellato. I siciliani hanno diritto ad avere un governo serio e competente che garantisca legalità e trasparenza. E la destra dei disastri e delle clientele ha dimostrato tutto il suo fallimento», conclude.

Sul caso interviene anche Cateno De Luca, capogruppo all’Ars di Sud chiama Nord: «Prendiamo atto della decisione del presidente Schifani di revocare i due assessori regionali espressione della Dc di Cuffaro. Alla luce del quadro che sta emergendo, però, ci sentiamo di dover dire che a Sud chiama Nord non basta questa decisione. Mercoledì, in occasione della conferenza stampa all’Ars, diremo chiaramente cosa serve davvero».

«Un altro calcinaccio viene giù, un altro pezzo di quel rudere che è ormai definitivamente diventato il Governo Schifani si stacca e rende ancora più instabile una giunta ormai prossima al crollo. La decisione, tardiva, da parte del presidente della Regione Siciliana Renato Schifani di liberarsi degli ormai ex assessori alla Famiglia Nuccia Albano e agli Enti Locali Andrea Messina, a seguito delle indagini in corso nei confronti del leader della DC siciliana Totò Cuffaro, è la conferma di un modus operandi collaudato che prevede che paghino tutti, tranne chi ha scelto di riempire quelle poltrone con elementi poi soggetti a indagini e verifiche». Lo dice il segretario regionale di Azione Antonello Calia. Che aggiunge: «Quale altro fondo si deve toccare prima che il presidente Schifani si prenda le proprie responsabilità politiche, liberando la Sicilia e i siciliani dal suo Governo il cui unico risultato prodotto è stato sin qui gettare ancora più ombre e vergogna sulla Sicilia e sui siciliani