Dieci milioni in meno dalle imposte: cinque dalla Tari, altrettanti dall’Imu. Tagliati dall’area Tributi sul preventivo 2026. Altri sedici milioni svaniti dalle aspettative della Polizia municipale, con il comandante Angelo Colucciello che aggiorna improvvisamente in forte ribasso le previsioni di entrata dalle multe del 2025, con conseguente ritiro, da parte del ragioniere generale Paolo Bohuslav Basile, dei visti di copertura finanziaria sulle spese.
La Tari, da una previsione di 25.6 milioni di euro, scende nel 2026 a 20; l’Imu da 35 milioni a 30. La mazzata, per Palazzo delle Aquile, arriva in un’alba fosca, a poche ore dall’approvazione di un Rendiconto splendente nei numeri. Onda lunga, uno tsunami, della battaglia sulle progressioni verticali e sui criteri, “penalizzanti per i collaboratori dell’area Tributi svolgenti mansioni superiori” (dalla nota di contestazione di qualche giorno fa).
Il taglio è spiegato nella nota firmata dal dirigente del servizio Tari, Fabrizio La Malfa, e dalla capo area Maria Mandalà: l’area “è penalizzata dai criteri scelti per le progressioni verticali in deroga che garantiscono altri profili professionali, non potendosi più avvalere dell'apporto istruttorio di ben 91 unità (44 collaboratori amministrativi e 47 collaboratori sistemi informativi) che già da lunedì scorso espletano soltanto le mansioni rientranti nel profilo professionale di appartenenza” così da costringere “a rivedere al ribasso le previsioni, potendosi l'area dedicare esclusivamente all'emissione di avvisi di accertamento massivi per il tramite della partecipata Sispi e non anche all'emissione degli avvisi puntuali, frutto di istruttorie specifiche che possono essere operate solo dalle figure a ciò preposte, assenti in pianta organica”.
In altri termini, è diventata realtà la decisione dei 91 collaboratori di dedicarsi esclusivamente ai propri compiti d’ufficio e non più a mansioni superiori. Diventa così amaro il calice con il quale l’assessore al Bilancio Brígida Alaimo e il sindaco Roberto Lagalla avevano brindato alla relazione di Basile sull’andamento delle entrate tributarie, salite nell’ultimo anno di 7,5 milioni di euro. Lo stesso assessore ha firmato il prospetto analítico che abbassa le previsioni. E ora ci sarà da fare i conti per le contromisure e calcolare gli effetti sulla spesa: questa la risposta a caldo dell’amministrazione.
Quanto alla Polizia municipale, la chiusura dei rubinetti è dovuta - scrive Basile - all’assestamento a “92 milioni 559 mila 218,14 euro dei proventi contravvenzionali, riduzione pari all’attuale stanziamento di bilancio”. Cioè, 16,44 milioni. Dunque, “sospensione di tutti i visti di copertura su tutti i capitoli di spesa corrente e in conto capitale attraverso i proventi ex codice della strada”.
Una nota dei consiglieri di Oso Ugo Forello e Giulia Argiroffi parla di “disfatta politico-gestionale: 16 milioni di euro svaniti, già da quest’anno, dalle previsioni della Polizia municipale, un taglio netto e privo di qualsiasi giustificazione; 10 milioni di euro in meno su Imu e Tari, a causa degli iniqui criteri per le progressioni. Ancora una volta, il sindaco e la sua giunta si dimostrano totalmente incapaci di gestire, controllare e valorizzare la macchina burocratica comunale”.