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Regione, all'Ars tutti d’accordo sul “deputato supplente”

Stamattina si rifanno i conti per evitare sorprese: La modifica allo Statuto introduce l’incompatibilità fra la carica di assessore e quella di deputato

Luisa Santangelo

29 Settembre 2025, 22:18

29 Settembre 2025, 22:17

Regione, all'Ars tutti d’accordo sul “deputato supplente”

In teoria, sarebbe il secondo punto all’ordine del giorno della seduta dell’Assemblea regionale siciliana che deve riunirsi oggi alle 15. In pratica, se alcune delle assenze di deputati del centrodestra dovessero essere confermate («Impegni pregressi, impossibili da spostare»), c’è la possibilità che oggi il voto sul deputato supplente venga rinviato. L’obiettivo del centrodestra è esserci tutti, in grande spolvero, per votare il parere sulla modifica dell’articolo 9 dello Statuto della Regione, per introdurre la figura dell’“onorevole sostituto” nell’ordinamento siciliano.

Se n’è parlato ieri in un vertice di maggioranza convocato a Palazzo d’Orléans dal presidente Renato Schifani. Un incontro servito, più che altro, a fare i conti. Perché di essere d’accordo sono d’accordo tutti i partiti di governo («E dovrebbero essere d’accordo anche dall’opposizione, conviene pure a loro, per quando vinceranno, visto che dicono che vinceranno», sorride sornione un qualificato esponente della maggioranza).

La modifica allo Statuto introduce, in sostanza, l’incompatibilità tra la carica di assessore e quella di deputato regionale. Nel caso di un deputato chiamato in giunta, quindi, bisognerebbe introdurre un sostituto. Un «deputato supplente», appunto. Cosa che porterebbe alla maggioranza (quella di adesso, certo, ma qualunque maggioranza venga fuori dalle urne) la possibilità di avere fino a 12 caselle in più da riempire. L’Ars ha tempo fino al 4 ottobre per esprimere un parere obbligatorio ma non vincolante per il governo nazionale. Perché è da Roma che, il 5 agosto 2025, è arrivata la proposta di modifica dello Statuto siciliano proveniente dal ministero degli Affari regionali (il disegno di legge è di iniziativa dei senatori Lucio Malan e Maurizio Gasparri).

L’Assemblea, che deve esprimersi entro 60 giorni dalla nota del ministero, qualche giorno ce l’ha ancora. «C'è stato un clima di grande serenità, i partiti sono concordi e unanimi sul parere», ha fatto sapere ieri Marcello Caruso, coordinatore regionale di Forza Italia in Sicilia, a conclusione del vertice di maggioranza durato appena mezz’ora. Alla riunione hanno preso parte il presidente della Regione Renato Schifani - che aveva convocato l’incontro - e i vertici del centrodestra: Carmelo Pace per la Dc, Nino Germanà e Luca Sammartino per la Lega, Giorgio Assenza per Fratelli d’Italia, Marianna Caronia e Massimo Dell’Utri per Noi Moderati, Marcello Caruso e Stefano Pellegrino per Forza Italia, e Fabio Mancuso per il Mpa in collegato da remoto.

Per il via libera della «delibera non legislativa» servirà la maggioranza qualificata, cioè almeno 36 voti favorevoli con votazione a scrutinio segreto: il centrodestra conta su 47 deputati su 70.