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Diga di Santa Rosalia, quadro idrico più confortante

Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno la situazione sembra migliorata, ma è presto per cantare vittoria

Redazione Ragusa

13 Ottobre 2025, 07:25

Diga di Santa Rosalia, quadro idrico più confortante

Una panoramica della diga di Santa Rosalia

A un anno di distanza, la diga di Santa Rosalia mostra un quadro idrico più confortante, anche se la tendenza di fine estate conferma un calo nei volumi invasati. Dai dati diffusi dall’Autorità di bacino della Regione Siciliana e aggiornati al 1° settembre 2025 emerge un volume d’acqua pari a 10,47 milioni di metri cubi, in diminuzione rispetto agli 11,55 milioni di agosto, ma comunque superiore ai 9,26 milioni registrati nello stesso periodo del 2024.

Rispetto allo scorso anno la diga dell’Irminio dispone quindi di circa due milioni di metri cubi in più, un margine che consente di affrontare con maggiore serenità l’inizio dell’autunno. Secondo quanto si evince dai rilievi tecnici, i volumi attuali corrispondono a quelli che nel 2024 venivano registrati a luglio, segno di un lieve miglioramento della disponibilità idrica e di una progressione stagionale posticipata di alcune settimane.

Il mese di agosto è stato caratterizzato da un consumo elevato, legato ai prelievi irrigui per l’agricoltura. Da settembre, tuttavia, la riduzione dei prelievi ha rallentato il ritmo di calo del livello dell’invaso. La diminuzione di 1,08 milioni di metri cubi tra agosto e settembre rientra nella normale dinamica stagionale e risulta coerente con l’andamento climatico del periodo.

La capacità complessiva della diga Santa Rosalia è di 20 milioni di metri cubi. Ogni metro di livello equivale a circa un milione di metri cubi d’acqua, e il bacino si trova attualmente due metri sopra rispetto alla media dello scorso anno. Il dato è attribuibile a una gestione più oculata della risorsa e a un contributo meteorologico leggermente migliore, con alcune precipitazioni estive che hanno limitato la pressione sui consumi.

Il quadro climatico resta comunque determinante. Nel 2024 la siccità si era protratta fino a gennaio, mentre nel 2025 le piogge, seppur deboli, si sono verificate in anticipo, in particolare nella Sicilia orientale. Tali eventi non hanno incrementato in modo diretto i volumi invasati, ma hanno contribuito a contenere il fabbisogno idrico e a rallentare la diminuzione dei livelli.

Con l’arrivo dell’autunno l’attenzione resta alta. L’acqua disponibile è maggiore rispetto al 2024, ma la situazione complessiva richiede prudenza. Dalle analisi dell’Autorità di bacino emerge la necessità di mantenere efficiente la rete idrica, monitorare con continuità l’andamento del bacino e promuovere comportamenti responsabili da parte degli utilizzatori. Ogni metro cubo risparmiato oggi rappresenta un margine prezioso in vista dei mesi invernali.

Alessia Cataudella