l'inchiesta
Garlasco, ecco le telefonate anomale tra i carabinieri e l'indagato Sempio prima dell'archiviazione
Le 48 ore frenetiche nel gennaio del 2017 alla Procura di Pavia racchiuse nei tabulati telefonici di Sempio
Andrea Sempio
Diciotto anni dopo l’omicidio di Chiara Poggi, il caso Garlasco torna a scuotere l’opinione pubblica. Al centro delle nuove indagini ci sono le telefonate anomale tra Andrea Sempio e la Procura di Pavia, avvenute nel gennaio 2017, poco prima che la sua posizione fosse archiviata. Un dettaglio che oggi appare carico di sospetti e che potrebbe cambiare il corso della vicenda giudiziaria.
Le chiamate sospette
Secondo gli inquirenti, in quelle 48 ore - tra il 21 e 22 gennaio del 2017 - si registrarono contatti frequenti e insoliti tra Sempio e gli uffici giudiziari. Una circostanza che, riletta alla luce delle nuove prove scientifiche, alimenta l’ipotesi di pressioni o trattative per favorire l’archiviazione. La Procura di Brescia indaga anche su un ex magistrato, Mario Venditti, accusato di corruzione per aver agevolato proprio quella decisione.
Gli inquirenti di Brescia ipotizzano che quelle chiamate possano essere state parte di una trattativa corruttiva. In particolare, si parla di un presunto passaggio di denaro – tra i 20 e i 30 mila euro – da Giuseppe Sempio, padre di Andrea, verso ambienti della Procura, con l’obiettivo di ottenere l’archiviazione del fascicolo a carico del figlio.
Pochi giorni dopo, infatti, la posizione di Andrea Sempio venne archiviata. Un tempismo che oggi appare sospetto e che ha riaperto il dibattito su possibili pressioni e interferenze nelle indagini.
La svolta del DNA
Parallelamente, una perizia genetica ha individuato tracce sotto le unghie di Chiara compatibili con la linea paterna di Sempio. Non è una prova definitiva, ma un indizio forte che si aggiunge a una serie di elementi già raccolti: l’impronta 33 sul muro delle scale, lo scontrino del parcheggio di Vigevano, e altre incongruenze mai del tutto chiarite.
Verso un nuovo processo
La Procura di Pavia sembra intenzionata a chiedere il rinvio a giudizio di Sempio all'inizio del 2026. Se ciò accadrà, il caso Garlasco vivrà un nuovo capitolo processuale, con la possibilità di riscrivere la verità su uno dei delitti più discussi degli ultimi decenni.