Il caso
Trump boicotta il G20 in Sudafrica: «Perseguitano i bianchi»
«È una vergogna: gli afrikaner vengono uccisi e massacrati e le loro terre e fattorie vengono confiscate illegalmente» ha scritto il presidente Usa
L'incontro tra Trump e il presidente sudafricano Ramaphosa lo scorso 21 maggio alla Casa Bianca
«È una vergogna assoluta che il G20 si tenga in Sudafrica. Gli afrikaner vengono uccisi e massacrati e le loro terre e fattorie vengono confiscate illegalmente». A scriverlo è il presidente degli Stati Uniti d'America Donald Trump sul suo social network «Truth» in riferimento ai discendenti dei coloni olandesi e degli immigrati francesi e tedeschi. Così si legge nel suo messaggio: «Nessun funzionario del governo americano parteciperà finché queste violazioni dei diritti umani continueranno. Non vedo l’ora di ospitare il G20 del 2026 a Miami, in Florida!», ha aggiunto. Nessun rappresentante degli Stati Uniti si recherà al vertice del G20 che si terrà in Sudafrica il 22 e il 23 novembre prossimo.
Il presidente americano riprende una teoria controversa molto diffusa tra la destra americana e anche dall'area MAGA che lo sostiene, tanto che a maggio il governo degli Stati Uniti aveva accolto 59 cittadini vittime di presunte persecuzioni. Celebri, a riguardo di questa teoria, le esternazioni di Elon Musk, originario proprio del Sudafrica: la presunta «persecuzione» verso i bianchi nel Paese per decenni simbolo della segregazione razziale dei neri con il sistema dell’Apartheid, finito solo con la rivoluzione pacifica guidata da Nelson Mandela 30 anni fa, è stata lo scorso maggio anche al centro di una serie di controverse risposte di Grok, il sistema di intelligenza artificiale che Musk ha collegato al suo social network X.
Il 21 maggio, alla Casa Bianca, l'episodio più controverso: Trump aveva accusato il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa seduto accanto a lui di non intervenire contro le violenze sugli agricoltori bianchi, mostrando anche immagini di comizi di suprematisti bianchi sudafricani che denunciavano le violenza. Un tipo di confronto che a molti aveva ricordato quello di alcuni mesi prima con il presidente ucraino Zelensky. Ramaphosa in quel caso risposte in modo molto calmo e senza scomporsi: «In Sudafrica c’è una democrazia con molti partiti che permette loro di esprimersi», in riferimento alle immagini mostrate, e ricordando che in Sudafrica gli omicidi di neri siano molto più frequenti che quelli di bianchi. Successivamente il presidente Usa aveva annunciato che non avrebbe partecipato personalmente al primo vertice del G20 tenutosi nel continente africano e che sarebbe stato rappresentato dal vicepresidente J.D. Vance. Anche il Segretario di Stato americano Marco Rubio sta boicottando le riunioni ministeriali del G20.
Recentemente Trump ha preso di mira anche un altro paese africano: la Nigeria, dove ha minacciato di un intervento armato, citando la persecuzione dei cristiani.
