L'inchiesta
Corruzione e peculato, ecco quando il presidente dell'Ars dovrà presentarsi davanti al gup
La procura di Palermo ha chiesto il rinvio a giudizio per Galvagno e altri cinque imputati. C'è anche la segnalata di "Uomo 6"
C'è una data. Il 21 gennaio 2026 si aprirà l'udienza preliminare a carico del presidente dell'Ars Gaetano Galvagno accusato di corruzione e peculato. La procura di Palermo ha avanzato la richiesta di rinvio a giudizio oltre che per il politico catanese, pupillo del presidente del Senato Ignazio La Russa, anche per l'ex portavoce Sabrina De Capitani Di Vimercate, l'imprenditrice Caterina Cannariato, l'event manager Alessandro Alessi, l'esperta manager Marianna Amato e l'autista dell'auto blu Roberto Marino.
CHI E' GAETANO GALVAGNO L'ENFANT PRODIGE TRAVOLTO DALL'INCHIESTA
Secondo i pm, Galvagno e la De Capitani, avrebbero piegato gli interessi pubblici a quelli privati della Cannariato, rappresentante in Sicilia della Fondazione Marisa Bellisario e vicepresidente della Fondazione Tommaso Dragotto, facendo finanziare dalla Presidenza dell’Ars una serie di eventi come un apericena del costo di 11mila euro per l’evento «Donna, Economia e Potere» che si tenne a Palermo ad ottobre del 2023 e fu realizzato dalla Fondazione Bellisario.
In cambio, Galvagno avrebbe ottenuto un incarico di consulenza legale da parte della A&C Broker s.r.l. (società legalmente rappresentata dalla Cannariato) per la cugina Martina Galvagno; la nomina di Franco Ricci, compagno della De Capitani nel c.d.a. di Sicily By Car s.p.a. (società della famiglia della Cannariato), e un incarico per Marianna Amato, da parte della Fondazione Tommaso Dragotto, per l’organizzazione «La Sicilia per le donne».
Nel patto illecito ci sarebbero stati anche incarichi retribuiti ad Alessandro Alessi, Marianna Amato, Davide Sottile (posizione stralciata dall'inchiesta, ndr) e la stessa De Capitani per l’edizione 2023 di Un Magico Natale. Ad Alessi la Fondazione Tommaso Dragotto avrebbe dato l'incarico dell’organizzazione dell’evento con l’accordo che l'imprenditore avrebbe restituito almeno 20mila alla Cannariato e fatto avere altre somme ad Amato e De Capitani.
Alessi, definito nella richiesta dei pm «intermediario e facilitatore», avrebbe dato un «contributo necessario agli accordi corruttivi», mentre Amato sarebbe stata «istigatrice ed intermediaria».
A Galvagno e all’ex autista Marino sono poi contestati il reato di peculato per l’uso a fini privati dell’auto di servizio, un’Audi 6, che sarebbe stata per 60 volte a disposizione del presidente, dell’autista, della segreteria e dell’ufficio di Gabinetto per scopi personali. Infine, Marino e Galvagno rispondono di truffa e falso: l’ex autista avrebbe dichiarato di decine di missioni mai fatte e vidimate da Galvagno, intascando circa 19mila euro per rimborsi spese e diarie.
Assolutamente, assente, il capitolo catanese sul Capodanno.