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Palermo

Nuova inchiesta sulla corruzione nella sanità siciliana: 12 indagati per appalti truccati da 200 milioni

La guardia di finanza esegue misure cautelari per corruzione, tangenti e manipolazione dei bandi

Antonio Giordano

02 Dicembre 2025, 11:25

Nuova inchiesta sulla corruzione nella sanità siciliana: 12 indagati per appalti truccati da 200 milioni

Una nuova vasta indagine condotta dalla Guardia di Finanza di Palermo, su coordinamento della Procura, ha portato all'emissione di misure cautelari nei confronti di 12 persone per i reati di corruzione e turbata libertà degli incanti. Lo si apprende da un comunicato della Guardia di finanza. L'inchiesta «ha consentito di far luce su casi di malaffare connessi all’indizione e alla gestione di gare d’appalto del valore complessivo di oltre 200 milioni di euro varate da alcune tra le principali strutture sanitarie regionali». Cinque degli indagati sono stati sottoposti agli arresti domiciliari, uno all’obbligo di firma, e tutti sono destinatari di misure interdittive.

Le attività investigative, condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, «hanno evidenziato il coinvolgimento, nelle trame illecite ricostruite, di manager pubblici, imprenditori, professionisti e faccendieri tutti a vario titolo implicati nelle dinamiche di manipolazione delle procedure di aggiudicazione». In questo contesto, viene riportato che «in più occasioni sarebbe stata accertata l’anticipazione dei documenti di gara, la condivisione di informazioni riservate concernenti le determinazioni delle stazioni appaltanti, nonché la materiale predisposizione dei capitolati e dei disciplinari tecnici con l’intervento diretto dei referenti delle imprese da avvantaggiare».

Sarebbero stati ricostruiti, altresì, accordi corruttivi che prevedevano «l'elargizione di tangenti per centinaia di migliaia di euro, determinate nel loro importo in misura percentuale rispetto al valore delle commesse e, in molti casi, mascherate da fittizie prestazioni di consulenza». Al riguardo, nel corso delle indagini sono state monitorate e documentate plurime dazioni di denaro contante, il cui ammontare complessivo, pari a 47.820 euro, è stato oggetto del sequestro preventivo disposto da G.I.P.

Più nel dettaglio, le tangenti, dissimulate nel corso delle conversazioni intercettate utilizzando «un linguaggio criptico che faceva rimando alla consegna di generi alimentari», avrebbero visto quale destinatario, ancora una volta, «un noto professionista palermitano, fulcro del sistema corruttivo accertato e già titolare di importanti incarichi pubblici».

L’attività di servizio «testimonia la costante attenzione e il perdurante impegno profuso dalla Guardia di Finanza, nell’ambito delle indagini delegate dalla Procura della Repubblica di Palermo, nel contrasto ad ogni forma di illegalità e di corruzione che altera le regole della sana competizione tra imprese, danneggia gli onesti e fa aumentare i costi dei servizi pubblici a danno della loro efficienza».