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Il funerale

Catania, l’addio a padre Salvatore Resca: «Ci ha insegnato a essere cittadini»

In centinaia oggi pomeriggio nella Parrocchia Santi Pietro e Paolo di via Siena per salutare il fondatore dell'associazione di Società civile CittàInsieme, ricordato anche come insegnante e musicista

Leandro Perrotta

29 Novembre 2025, 20:53

20:54

Catania, l’addio a padre Salvatore Resca: «Ci ha insegnato a essere cittadini»

Ci ha insegnato il mestiere più difficile: quello di cittadino”. Così Mirko Viola, segretario di CittàInsieme, ha salutato oggi pomeriggio per l'ultima volta padre Salvatore Resca, scomparso venerdì a 90 anni. Nella sua parrocchia, la Santi Pietro e Paolo di via Siena, centinaia le persone assiepate per omaggiare quello che l'arcivescovo Luigi Renna, che ha celebrato la funzione affiancato dall'arcivescovo emerito Salvatore Gristina, ha definito un uomo «che ha mostrato come è possibile vivere il Vangelo in una città. Insieme», ricordando ancora una volta il nome dell'associazione di società civile nata nel 1987 e che con coraggio ha segnato la vita politica cittadina per quasi 40 anni.

Due momenti in particolare vengono ricordati in queste ore. Il primo all'inizio del 1988 quando i cittadini guidati proprio da Resca riuscirono a far eseguire lo sfratto da un terreno comunale delle automobili della concessionaria del boss di Cosa Nostra Nitto Santapaola. In quel terreno sorge oggi il Parco Falcone. E poi il 1993, quando CittàInsieme si fece promotrice delle primarie per la scelta del candidato sindaco. Un “Patto per Catania” che poi portò all'elezione di Enzo Bianco, oggi presente in chiesa dopo aver dedicato il giorno prima un commosso ricordo al sacerdote, intellettuale e attivista. E soprattutto, come amava ricordare lui stesso, musicista.

Resca ha fondato e diretto fino all'ultimo il coro “Imago vocis”, che ha eseguito i canti durante la cerimonia. Sulla bara, accanto alla bandiera di CittàInsieme, la sua fisarmonica. Per Renna lo strumento era identificativo dell'uomo di fede: «Canta e cammina diceva Sant'Agostino», ha ricordato l'arcivescovo.

Resca nella sua lunga vita è stato per mezzo secolo viceparroco della parrocchia Santi Pietro e Paolo accanto a padre Alfio Carciola, ma anche docente di Filosofia al liceo Cutelli e prima ancora rettore dei Salesiani di via Teatro Greco. E Renna ha concluso: «È stato nei palazzi, ma non li ha mai abitati per il potere, ma per servire».

In chiesa a rendergli omaggio decine di esponenti della società civile che ha sostenuto e formato: impossibile elencarli tutti. Ma è forse il breve messaggio dei “I Siciliani giovani”, rivista online diretta da Riccardo Orioles, erede del mensile “I Siciliani” fondato nel 1982 da Pippo Fava, a sintetizzare meglio il ruolo di Resca: «Addio a un fratello».

Ai tanti che venerdì, alla notizia della morte, hanno lasciato un messaggio in ricordo, si è aggiunta oggi la Cgil etnea. Il sindacato lo ha definito «testimone di legalità e attivismo democratico». Per il Partito Democratico è stato invece «un punto di riferimento morale, capace di unire, accogliere e costruire relazioni basate sul rispetto e la solidarietà».