×

Verso l'udienza preliminare

La cocaina viaggiava nei container: in 11 rischiano il processo NOMI

Operazione “Lost and found”: il porto di Catania era una base logistica del narcotraffico

Laura Distefano

23 Novembre 2025, 05:00

09:46

La cocaina viaggiava nei container: in 11 rischiano il processo NOMI

Un traffico di droga internazionale che aveva come approdo il porto di Catania. La cocaina dei cartelli sudamericani è arrivata all’interno dei container fino in Sicilia. E la guardia di finanza è riuscita a scoprirlo grazie ad alcuni indizi arrivati anche da alcuni dichiaranti e collaboratori di giustizia. Incrociando i dati è arrivata a chiudere il cerchio su alcuni personaggi che orbitano nel clan Pillera-Puntina. Anche se in questo caso l’aggravante mafiosa non è contestata. Secondo i due dichiaranti, alcuni personaggi legati alla cosca fondata da Pippo Di Mauro “Puntina” - a fronte di un compenso pari al 30-40% del valore della droga - avrebbero favorito l'ingresso e la successiva esfiltrazione di sostanza stupefacente giunta a bordo di navi cargo provenienti dal Sud America.

Le indagini hanno portato lo scorso marzo all’operazione “Lost and Found” con l’esecuzione di alcune misure cautelari. Ora è arrivata la richiesta di rinvio a giudizio depositata dalle pm Tiziana Laudani e Michela Maresca nei confronti di 11 indagati: Giuseppe Curciarello, calabrese di 58 anni, Errico D’Ambrosio, 46enne collaboratore di giustizia, Santo Oreste D’Arrigo, 41enne catanese, Angelo Di Mauro, 45enne catanese, Salvatore Fichera, 39enne catanese, Ledi Hoxhaj 35enne albanese, Davide Ragonese 38enne catanese, Angelo Sanfilippo, 59enne catanese, Melino Sanfilippo, 35enne catanese, e Antonino Vasta, 39enne catanese. Il 12 gennaio prossimo gli 11 imputati dovranno presentarsi davanti alla gup Simona Ragazzi.

I due Sanfilippo assieme a Di Mauro, Fichera e D’Arrigo sono accusati di aver creato un’associazione per delinquere finalizzata all’importazione «di ingenti partite di cocaina al porto di Catania». Sarebbero stati gli stessi imputati a provvedere, poi, al «recupero della droga» avvalendosi del servizio «di smistamento dei container» assicurato da una società che opera all’interno dello scalo portuale. Sono citati diversi carichi: uno di oltre 100 chili e un altro di 300. Inoltre i trafficanti avrebbero gestito anche la successiva consegna della sostanza stupefacente ai destinatari.

Nelle fasi delle indagini i finanzieri hanno sequestrato 110 chili di cocaina (25 maggio 2022), 60 chili di polvere bianca (7 febbraio 2023), 54 chili (1 dicembre 2023).