la sentenza
Il boss, l'avvocato e l'indagine: condanna definitiva per un legale radiato di Gela
Il professionista, arrestato anche per sostanze stupefacenti, è stato condannato per concorso esterno alla mafia
Dal carcere dove è detenuto perché ritenuto a capo di un'organizzazione dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti, l'ex avvocato di Gela Grazio Ferrara, 46 anni, ha ricevuto la comunicazione che per lui l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa per aver favorito le comunicazioni del boss Rinzivillo con l'esterno del carcere è definitiva. Lo hanno stabilito i giudici della Corte di Cassazione che hanno rigettato il ricorso presentato dagli avvocati Giacomo Ventura e Vittorio Basile. Sei anni e otto mesi di reclusione è la condanna definitiva, alcuni anni già scontati con il presofferto e nel momento in cui è tornato in libertà lo stesso Ferrara ha incontrato Claudio Rino Di Leo, della famiglia di Cosa nostra di Campofranco, con il quale avrebbe parlato di armi e di omicidi (anche se non commessi).
Dagli incontro con il boss di Campofranco i carabinieri hanno ricostruito la rete di spaccio con la quale la Dda di Caltanissetta ha emesso l'ordinanza di custodia cautelare con il blitz "The wall" condotto dai carabinieri. Le indagini per questo caso giudiziario sono chiuse e ora si attende la richiesta di rinvio a giudizio per tutti gli indagati.