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Sul regolamento dehors a Catania è di nuovo indietro tutta

Una norma nazionale proroga le regole post-Covid al 2027

12 Ottobre 2025, 07:36

Sul regolamento dehors a Catania è di nuovo indietro tutta

Regolamento Dehors, è indietro tutta? Così sembrerebbe considerato che il testo dovrà subire un ulteriore stop. Il Regolamento era da più parti atteso perché avrebbe dovuto dare indicazioni certe e in un certo senso rivoluzionare la concessione e le tipologie dei suoli pubblici delle attività di somministrazione, specie dopo le maglie larghe concesse nel periodo del post pandemia da Covid-19. Del resto in città i casi eclatanti di vera e propria anarchia, se non mancanza di buon senso, sono evidenti e si va dai marciapiedi interamente occupati alle varie tipologie di dehors realizzati, alcuni non certo amovibili come dovrebbero essere, a pedane perennemente installate (e mai pulite, specie di sotto).

Il testo era attualmente al vaglio degli ordini professionali (ingegneri e architetti) dopo che le stesse commissioni consiliari lo avevano studiato per settimane, la notizia dello stop al Regolamento era stata data venerdì scorso da Giuseppe Musumeci, assessore alle Attività produttive nel corso della seduta dell'Undicesima commissione presieduta da Antonino Manara, e confermata ancora ieri a La Sicilia: «La sospensione si ritiene necessaria – ha ribadito l'assessore - a seguito dell'emendamento al Decreto Semplificazioni approvato questa settimana al Senato (e che verrà ora discusso alla Camera dei Deputati, ndc) che proroga al 30 giugno 2027 le norme post Covid introdotte, e costituisce il nuovo il termine per il governo nazionale per emanare e attuare il relativo decreto legislativo». Cosa significa in concreto? «Fino a quella data – ha risposto Musumeci – ad esempio non saranno necessari i titoli edilizi per quanto riguarda i dehors né il parere della Soprintendenza ai Beni culturali, che comunque ritengo sia necessario in alcuni casi specifici. Ma abbiamo in previsione una riunione con la segretaria generale del Comune e la direttrice delle Attività produttive per verificare se come ente sia possibile introdurre quanto meno delle linee guida per poter dare ordine e decoro in città».