Tribunale
«Voglio solo cambiare vita»: parla il nuovo pentito di Brancaccio
Vincenzo Petrocciani sarebbe legato al mandamento di Brancaccio

Le parole del nuovo pentito in tribunale
Parla in aula dicendo di voler cambiare vita e di aver più nulla a che fare con Cosa Nostra e la criminalità organizzata. Le parole del nuovo collaboratore di giustizia, Vincenzo Petrocciani, 43 anni, davanti ai giudici della Corte di appello, sono quelle che lasciano il segno.
Ormai da più di due mesi Petrocciani ha deciso di dire quello che sa agli inquirenti sui suoi legami con i capi del mandamento di Brancaccio. Le sue dichiarazioni potrebbero provocare un terremoto all’interno di Cosa Nostra, con dei verbali che sono già stato riempiti con le sue parole. Petrocciani ha rilasciato ai giudici delle dichiarazioni spontanee, dichiarandosi colpevole di avere attivato un canale della cocaina dove giravano centinaia di chili di sostanze stupefancenti, che arrivavano nel capoluogo per essere smerciate. Non solo: il neo collaboratore di giustizia si è dichiarato colpevole anche di tutte le altre imputazioni, con una condanna in primo grado a undici anni.
Petrocciani è adesso sotto protezione e, non essendo ancora scaduti i 180 giorni previsti dalla legge per rendere dichiarazioni, al momento ciò che sta dicendo ai magistrati è totalmente segreto. Alla scadenza dei sei mesi dovrà comunque raccontare tutto quello che sa, e poi starà ai giudici e agli inquirenti verificare l’attendibilità delle sue dichiarazioni.
Con Petrocciani, che non è mai stato condannato per mafia, sono coinvolte altre trenta persone. Dalle sue parole potrebbe emergere un quadro più chiaro delle rotte delle droga, soprattutto quelle che dalla Calabria vanno alla Sicilia e viceversa. Per gli inquirenti il collaboratore di giustizia è stato in affari con il boss di Brancaccio Antonino Lo Nigro, ma non è stato ancora rivelato se Petrocciani abbia fatto il suo nome, svelando collegamenti con lui per i traffici di droga.