Il virus
Covid, la variante Stratus invade Palermo: boom di casi
Sintomi classici e attenzione per i più fragili. L'infettivologo Cascio: "Ma non c'è nessun allarme"

Si ritorna a parlare di Covid a Palermo e non è un caso. Banalmente, il virus che cinque anni fa sconvolse il mondo è tornato a farsi sentire. Più malati, più tamponi e più casi, con un aumento dei ricoveri in ospedale (per fortuna non gravi) e qualcuno ha ricominciato ad usare le solite precauzioni che tutti noi conosciamo.
Le parole dell'infettivologo
A confermarlo il professore Antonio Cascio, ordinario di malattie infettive e tropicali e direttore de reparto di malattie infettive e tropicali del Policlinico: «Ormai da giorni abbiamo notato un aumento dei contagi - conferma l’infettivologo - ma non c’è nulla di cui preoccuparsi. Ormai questo è un virus che abbiamo imparato a conoscere, che il nostro organismo ormai ha visto e vissuto anche più volte, quindi non c’è allarme. Certo i consigli sono sempre gli stessi, per quanto riguarda la prevenzione, e a che per quello che riguarda la vaccinazione, soprattutto per i soggetti più deboli. Per loro, infettarsi potrebbe comunque rappresentare un pericolo».
I sintomi
I sintomi, spiega ancora Cascio, sono sempre i soliti, anche questi ormai ben conosciuti: «La variante che oggi va per maggiore, siamo già oltre il 50% di presenza nei contagi, è la Stratus, arrivata dagli Usa». Si tratta, dice Cascio, di un virus generato dalla ricombinazione di altre mutazioni e che, ad oggi «è dominante anche da noi». In questo senso il più recente report del ministero della Salute sui casi Covid dice che nei positivi stanno tornando i vecchi sintomi che abbiamo conosciuto nella prima fase della pandemia. «Molti lamentano la mancanza improvvisa dell'olfatto e del gusto, questo perché molto probabilmente l'ingresso del virus predilige queste sedi che vengono - momentaneamente - compromesse e non trasmettono lo stimolo percepito al cervello», dice Cascio. Tra i sintomi persistono la febbre, anche alta e le difficoltà respiratorie.