Ambiente
La Sicilia ottiene 53 milioni per i 21 interventi che mettono in sicurezza coste e territori
Da Nicosia a Licata, da Racalmuto a Randazzo: ecco tutti i progetti che dovrebbero servire a prevenire disastri

La Sicilia ottiene il via libera al finanziamento integrale dei 21 interventi strategici proposti dal governo Schifani per la messa in sicurezza del territorio, la prevenzione del dissesto idrogeologico e il contrasto all’erosione costiera. Le opere, finanziate dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica con una dotazione complessiva di oltre 53 milioni di euro, riguardano numerosi territori dell’Isola. Lo annuncia l’assessora regionale al Territorio, Giusi Savarino.
«La Sicilia ha ottenuto il finanziamento di tutti i 21 interventi strategici proposti dal governo Schifani per la messa in sicurezza del territorio, per la prevenzione del dissesto idrogeologico e l’erosione della costa. Gli interventi sono stati finanziati dal ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica con una dotazione di oltre 53 milioni di euro». «La Regione – prosegue Savarino – raggiunge così un risultato importante, frutto di un lungo lavoro che ho personalmente portato avanti, su delega del presidente della Regione Schifani che ringrazio, coordinando l'Autorità di Bacino, la Struttura per il contrasto del dissesto idrogeologico e il dipartimento regionale dell'Ambiente».
«Nel corso di tante riunioni insieme al dirigente generale Calogero Beringheli, ci siamo confrontati a lungo con Roma per trovare soluzioni in grado di superare le criticità tecniche emerse sui finanziamenti delle opere di messa in sicurezza, alcune delle quali di importanza vitale per il territorio e, nonostante i rigidi paletti, le abbiamo superate tutte. La Sicilia ha così ottenuto il massimo, le opere potranno essere realizzate in tempi brevi grazie al decreto legge Ambiente e grazie ai fondi messi a disposizione dal governo Meloni».
Gli interventi finanziati riguarderanno la mitigazione del rischio legato a frane, alluvioni ed erosione, attraverso il consolidamento e la messa in sicurezza di costoni rocciosi, centri abitati e arterie costiere.
Tra i comuni interessati figurano, tra gli altri, Messina, Furnari, Capo d’Orando, Saponara, Montagnareale e Alì Terme; nell’Agrigentino, Agrigento, Licata, Favara, Racalmuto e Castrofilippo; inoltre Noto nel Siracusano, Nicosia nell’Ennese, Balestrate in provincia di Palermo, Acireale e Randazzo nel Catanese e Acquaviva Platani nel Nisseno.
«Tra gli interventi ammessi in graduatoria – conclude Savarino – sono state affrontate e superate difficoltà ataviche, fra cui il finanziamento di otto milioni per consolidare il centro abitato di Nicosia, nell'Ennese, e, nell'Agrigentino, quelli relativi a un tratto della fascia costiera alla Plaia di Licata e alla sede stradale di viale delle Dune a San Leone, dove sono stati effettuati in passato lavori di somma urgenza, ma che richiedeva un intervento più consistente».