×

Esteri

Nord Stream: arrestato in Polonia sommozzatore ucraino accusato di sabotaggio

L'uomo di 46 anni è in attesa di estradizione in Germania mentre le indagini europee proseguono

Laura Mendola

30 Settembre 2025, 21:15

30 Settembre 2025, 21:14

Un'esplosione del nord stream

La Procura federale tedesca ha reso noto, con una comunicazione ufficiale, l’arresto in Polonia di Vladimir Z., accusato di aver partecipato al sabotaggio dei gasdotti Nord Stream. Nei suoi confronti era stato emesso un mandato di arresto europeo.

Secondo gli inquirenti, l’uomo sarebbe un sommozzatore professionista che avrebbe messo le proprie competenze al servizio del gruppo responsabile delle esplosioni che, nel settembre 2022, nelle vicinanze dell’isola di Bornholm, danneggiarono i condotti Nord Stream 1 e 2.

Il fermato è un cittadino ucraino di 46 anni, titolare di permesso di soggiorno in Polonia, dove vive con la sua famiglia. È prevista la sua consegna alle autorità tedesche, ma la procedura potrebbe richiedere settimane, se non mesi.

Il fatto

Il 26 settembre 2022 una serie di esplosioni sottomarine, con conseguenti fuoriuscite di gas, danneggiò tre delle quattro linee dei gasdotti Nord Stream 1 (inaugurato nel 2011) e Nord Stream 2 (mai entrato in esercizio). Le due infrastrutture, progettate per convogliare gas naturale a basso costo dalla Russia alla Germania attraverso il Mar Baltico, sono controllate al 51% dalla compagnia statale russa Gazprom.

L’episodio è stato definito il più grave attacco a infrastrutture europee dalla seconda guerra mondiale. Al momento del sabotaggio, le condotte risultavano piene di gas ma inattive, a causa delle sanzioni europee conseguenti all’invasione russa dell’Ucraina del 2022. Le perdite si verificarono alla vigilia dell’inaugurazione del Baltic Pipe, il collegamento che unisce Polonia e Norvegia passando per la Danimarca e trasporta metano proveniente dal Mare del Nord, non dalla Russia. I punti di rottura furono localizzati in acque internazionali, all’interno però delle zone economiche esclusive di Svezia e Danimarca.

Nessun soggetto ha rivendicato l’azione. Mosca l’ha condannata e ha chiesto al Consiglio di sicurezza dell’ONU un’indagine internazionale, istanza poi respinta. Parallelamente, Svezia, Danimarca e Germania hanno avviato inchieste separate: quelle svedese e danese sono state chiuse nel febbraio 2024 senza individuare i responsabili, mentre l’indagine tedesca è tuttora in corso.

Nel giugno 2024 la Germania ha emesso un mandato di arresto europeo nei confronti di un cittadino ucraino, sospettato di aver utilizzato, insieme ad altri due connazionali, il panfilo "Andromeda" per eseguire il sabotaggio. Secondo indiscrezioni di intelligence citate dalla stampa, il ricercato sarebbe fuggito in Ucraina dal territorio polacco a bordo di un’autovettura riconducibile all’ambasciata ucraina in Polonia. Nell’agosto 2025, in Italia, è stato eseguito il primo arresto di uno dei presunti sabotatori ucraini.