Catania, installate le barriere anti-intrusione all’ex mulino S. Lucia

L’area dell’ex mulino Santa Lucia, tra le via Cristoforo Colombo e il porto, torna a far parlare di sé. Ieri sono stati infatti completati dei lavori di messa in sicurezza per impedire l’accesso alla struttura del cosiddetto “lotta A”, quella caratterizzata da edifici su due elevazioni delimitati a nord dalla via Marano. A partire dalla scorsa settimana sono state installate su tutte le entrate delle protezioni in metallo sopra le inferriate. «L’obiettivo - riferisce il signor Conti, fabbro della zona che ha eseguito i lavori - è impedire che ci si intrufoli. Sono stato incaricato dalla polizia locale, l’intervento ora è concluso», riferisce il professionista, che è intervenuto su un totale di oltre 20 ingressi installando dei pannelli in lamiera e dei catenacci.

La struttura è molto grande - la superficie totale interna è di 5mila metri quadrati -, tanto da occupare l’intero isolato tra tre vie (Colombo a ovest, Marano a nord e Mulino Santa Lucia lato mare). È abbandonata dal 2013, ovvero da quando la società Acqua Pia Marcia di Francesco Bellavista Caltagirone, che l’ha costruita sui ruderi dell’ex mulino, è stata posta in liquidazione. E da allora «l’edificio è utilizzato come rifugio di varie persone, sia di notte che di giorno. Intervenire per impedirne l’accesso era una cosa da fare da tempo», riferisce un negoziante di via Colombo. È un’area dove non mancano le tensioni, come riferisce Salvo Grillo, proprietario di una struttura ricettiva in zona: «Pochi giorni fa sono stato spintonato da un parcheggiatore abusivo, la notte invece un senza tetto è venuto a ripararsi all’interno del mio cortile. Sono anni che denunciamo e chiediamo interventi per il degrado anche nella struttura».

La struttura come detto è il “lotto A” dell’intero ex mulino, ed è tuttora all’asta per 1,2 milioni di euro. Il resto dell’immobile, un parcheggio su via Marano e il “lotto B” comprendente la parte su 7 elevazioni che si affaccia sul porto, ha invece trovato un acquirente, la società Dimsi di Aci Catena che ha l’obiettivo di farne un albergo da 175 camere.