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L’on. Di Paola e la “guerra fredda” con l’assedio alla sua roccaforte Gela

Al centro della contesa regionale: De Luca e La Vardera calano in città, il deputato pentastellato sotto assedio

Maria Concetta Goldini

25 Novembre 2025, 05:59

L’on. Di Paola e la “guerra fredda” con l’assedio alla sua roccaforte Gela

Cateno De Luca ha scelto Gela come tappa provinciale del suo tour del Governo di Liberazione. Ismaele La Vardera ha scelto Gela per l’assemblea regionale del suo movimento in agenda il 5 dicembre. Nella sua città Nuccio Di Paola, coordinatore regionale del M5s, subisce l’assedio di potenziali concorrenti alla candidatura a presidente della Regione alternativa a Schifani. In realtà sul suo tentativo bis di candidarsi alla massima carica della Regione l’on. Di Paola in qualche modo “frena”.

«Se me lo chiederanno sarò disponibile» - dice - ma non mi interessano le auto candidature. Mi interessa costruire una coalizione che vince piuttosto che un aspirante presidente che arriva secondo. La scelta del candidato deve essere ponderata bene. Nell’attesa di sviluppi su questo fronte, il leader pentastellato assiste alla discesa nella sua Gela di esponenti della stessa area che potrebbero essere concorrenti.

E per di più – nel caso di Cateno De Luca – con l’accoglienza in pompa magna da parte del sindaco Terenziano Di Stefano (che ha anche cenato a Roma con De Luca), l’uomo che lui ha voluto candidato a Gela e attorno a cui ha costruito un’alleanza tra civici e centrosinistra in cui ci sono pure i deluchiani e i lombardiani. È stato battezzato nel 2024 come “modello Gela” da esportare alla Regione. «Chissà perché vengono tutti a Gela» – dice con un pizzico di ironia l’on. Di Paola – vuol dire che è una città attrattiva. De Luca non mi preoccupa. Deve decidere prima o poi cosa fare e dove stare. E deve essere coerente. Non può dire che la politica non si fa con i like, proprio lui che la sua fortuna l’ha costruita con i social e i like.

E aggiunge: «De Luca pensi ad essere coerente pure nelle alleanze. Non può stare in Calabria con Occhiuto e in Sicilia a venire a fare l’esatto contrario. Se non cambia impostazione non può stare nell’alleanza che stiamo costruendo». Un capitolo a parte riguarda il rapporto con il movimento Controcorrente. «All’assemblea gelese di La Vardera – continua Di Paola - credo che parteciperò. Lui ha scelto fin dal primo momento e in modo chiaro di stare dalla parte dell’alternativa a Schifani e sta erodendo un sacco di consensi a De Luca. Diciamo che lo ha sostituito».

Dalla politica regionale a quella gelese, dove si dice che i rapporti tra Di Paola e il sindaco si siano agitati ultimamente, soprattutto dopo che il M5S ha “strappato” un consigliere al movimento del sindaco. Il primo cittadino da civico si guarda attorno e con il pretesto dei rapporti istituzionali tipici di un sindaco, si incontra con tutti e dialoga a 360 gradi. Alle Regionali chi appoggerà il primo cittadino?

«Noi siamo sicuri che Di Stefano saprà essere riconoscente verso chi lo ha candidato e portato alla vittoria» - sottolinea il deputato pentastellato – e credo che apprezzi il mio lavoro di tenere ferma la maggioranza di 15 consiglieri al Comune. I cambi di casacca sono stati finora dentro la maggioranza che tiene molto bene».

La partita gelese del “furto di consiglieri” all’interno della maggioranza di governo è al momento in parità. Ma ci sono sempre le Regionali ad agitare le acque. Un candidato civico della lista di Di Stefano sarà ospitato nel M5S alle Regionali? È una voce che circola e che pare già abbia causato qualche colica all’interno del movimento gelese dei Cinquestelle. Di Paola dribbla così: «Ci saranno cinque liste nella coalizione alternativa a Schifani” – dice – «e cinque candidati gelesi. Vedremo come si collocheranno nelle varie liste. Di certo è legittimo che il movimento del sindaco voglia esprimere un candidato».

Di certo i venti delle Regionali cominciano a soffiare sull’alleanza locale, anche il primo cittadino ha messo le mani avanti sul fatto che farà tutto ciò che è necessario per proteggere il suo governo.