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Agrigento, l'ipotesi di mazzette e il via libera dalla Regione per la nuova rete idrica

Finanziamento da 37 milioni di euro, si punta all'efficienza dopo le polemiche tra impresa e direttore dei lavori

13 Novembre 2025, 17:24

17:57

Agrigento, l'ipotesi di mazzette e il via libera dalla Regione per la nuova rete idrica

L’atteso finanziamento di quasi 40 milioni di euro per i lavori del primo stralcio della rete idrica della città capoluogo è stato sbloccato. Un decreto dell’assessorato regionale dell’Energia e dei servizi di pubblica utilità ha finalmente attivato le risorse del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) 2021-2027, destinate all’Ati provinciale. Serviranno per la ristrutturazione e l’automazione della rete idrica comunale, un intervento di grande portata già avviato da mesi, che segna il primo stralcio di un progetto complessivo di ottimizzazione dell’intero sistema di distribuzione che ad un certo punto rischiava di vanificarsi dopo un inseguimento lungo due decenni. Il progetto, infatti, rappresenta un intervento fondamentale per migliorare l’efficienza della rete idrica agrigentina, ridurre gli sprechi, garantire continuità nel servizio e tutelare una risorsa essenziale come l’acqua. Un investimento che va ben oltre la dimensione tecnica: si tratta di un’opera che incide direttamente sulla qualità della vita dei cittadini, sulla sostenibilità ambientale e sulla modernizzazione delle infrastrutture pubbliche.

La nuova fase arriva dopo un periodo turbolento, segnato dalla presentazione di dimissioni del direttore dei lavori, poi rientrate, che aveva denunciato gravi inadempienze da parte dell’impresa esecutrice e degli organi di controllo, e dalla replica del consorzio di imprese, che parlava invece di “condotta ostruzionistica”. La definizione dei ruoli e dei compiti tra i soggetti coinvolti avrebbe permesso di superare le incomprensioni e di rimettere al centro l’obiettivo principale: realizzare un’opera utile, moderna e funzionale per la comunità agrigentina. A complicare il quadro, anche l’ombra dell’inchiesta giudiziaria sulle presunte tangenti legate agli appalti pubblici, in cui sarebbe emerso il coinvolgimento del progetto idrico, con l’ipotesi di subappalti affidati senza le dovute autorizzazioni.

Questo passaggio prevede anche la restituzione dell’anticipo di 10 milioni di euro che il governo regionale aveva concesso per avviare tempestivamente i lavori.

Il piano dell’assessorato regionale all’Energia e ai servizi di pubblica utilità, guidato da Francesco Colianni, prevede l'utilizzo dei fondi tramite tre decreti di finanziamento per l’anno 2025. Le risorse, provenienti dal Fondo sviluppo e coesione (Fsc) 2021-2027, sono destinate anche alle Ati di Siracusa e Messina, con interventi infrastrutturali strategici nei territori più vulnerabili.

«Stiamo mettendo in campo tutte le risorse a disposizione per dare risposte concrete a una delle emergenze più gravi che la Sicilia sta affrontando», ha dichiarato Colianni. «L’impegno del governo regionale è puntare su reti idriche efficienti e moderne. Abbiamo rispettato i cronoprogrammi, traducendo strategie in progetti cantierabili con un approccio pragmatico e responsabile». L’assessore ha inoltre ringraziato il dipartimento Acqua e rifiuti, guidato da Arturo Vallone, l’ingegnere Mario Cassarà e tutti i professionisti coinvolti nel progetto.

Nel dettaglio, Agrigento riceverà oltre 37,7 milioni per la ristrutturazione e automazione della rete idrica comunale, primo passo di un piano complessivo di ottimizzazione dell’intero sistema di distribuzione. A Sortino, in provincia di Siracusa, è stato destinato un investimento di 1,15 milioni per la realizzazione di una nuova rete idrica nella zona sud-occidentale del centro urbano, con l’obiettivo di migliorare qualità e continuità del servizio. Infine, Longi, nel Messinese, riceverà quasi 1,9 milioni per completare e ristrutturare la rete idrica comunale, per una gestione più efficiente e sostenibile delle risorse.