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Le utenze a forfait spariranno, si lavora al recupero dei fondi

Grazie al Programma Operativo Complementare si apre uno spiraglio

24 Ottobre 2025, 19:02

Le utenze a forfait spariranno, si lavora al recupero dei fondi

In provincia di Agrigento, migliaia di utenti continuano a ricevere acqua senza contatore. Pagano a forfait, in modo indistinto, senza che il consumo venga misurato. Una pratica che la normativa nazionale vieta, come stabilito da una specifica delibera dell’Arera, l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente. Eppure, nella provincia più assetata d'Italia, con un gestore pubblico che fin dal giorno della costituzione affronta gravi problemi finanziari per via di molti Comuni che non pagano le quote e dei debiti con Siciliacque, questa anomalia persiste, alimentata da ritardi, burocrazia e una disattenzione politica che ha radici profonde.

Il progetto per installare nuovi contatori e modernizzare le reti idriche era stato inserito nel programma React-EU, nell’ambito del Piano Operativo Nazionale Infrastrutture e Reti 2014-2020, gestito dal Ministero delle Infrastrutture. Il piano, denominato “Conoscenza, digitalizzazione ed ottimizzazione reti idriche, con recupero perdite e sostituzione misuratori volumi di utenza nel territorio dell’Ato Ag9”, prevedeva un investimento di 46 milioni di euro. L’obiettivo era ambizioso: rifare le reti idriche in molti Comuni dove queste erano in condizioni di degrado, installare 25.000 nuovi contatori e sostituirne altri 96.000, per un totale di 121.000 dispositivi. Ma i fondi sono sfumati per mancata rendicontazione nei tempi previsti. I cantieri avviati sono stati sospesi, e la prima data di ultimazione, fissata per dicembre 2023, è saltata.

Nel frattempo, la Regione Siciliana ha recuperato 6 degli 8 lotti originari, escludendo però Palma di Montechiaro e proprio il progetto dei contatori. Ora, grazie al Programma Operativo Complementare (Poc), si apre uno spiraglio per recuperarli. Fonti Ati e Aica assicurano che i progetti non sono mai stati abbandonati, che i soldi prima o poi sarebbero arrivati. Ma è evidente che la macchina amministrativa ha rallentato tutto. E mentre in altri Comuni siciliani si procede con la razionalizzazione delle reti, da Grotte a Porto Empedocle, da Racalmuto a Villafranca Sicula, la questione dei contatori resta sospesa.

La ormai ex Consulta degli utenti di Aica ha sempre denunciato la tariffazione forfettaria come «ingiusta e illegittima». Non solo perché viola le regole, ma perché genera squilibri economici e sociali. Chi consuma poco paga come chi spreca, e il gestore, in questo caso Aica, subisce un ammanco economico che si riflette sulla qualità del servizio. Eppure, in seno all’assemblea dei sindaci, il tema sembra non sia mai stato prioritario. Troppo spesso si è preferito rimandare, ignorare, minimizzare.

Con il nuovo corso qualcosa sembra stia per cambiare e dalla governance attuale deve partire una incisiva azione che coinvolga proprio i soci amministratori dell'azienda consortile. Nel 2023, Aica aveva annunciato che entro giugno 2024 sarebbero stati installati i nuovi contatori. Ma la consegna dei lavori è stata più volte prorogata, e con il mancato rispetto dei tempi quelle previsioni ottimistiche svanirono. Intanto, in parte della provincia di Agrigento, si continua a pagare l’acqua senza sapere quanto se ne consuma. Un paradosso che non riguarda solo la trasparenza, ma la sostenibilità di un intero sistema idrico. Alla Regione Siciliana qualcosa si sta muovendo. Il Governo sembra intenzionato a riattivare i finanziamenti utilizzando altri canali e dare nuova vita ai progetti rimasti nel limbo. Ma serve volontà politica, chiarezza amministrativa e soprattutto rispetto per i cittadini. Perché l’acqua è un diritto, e misurarla è un dovere.